annotazione
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Open Shakespeare
Open Shakespeare. The marriage of text and technology. Raccolta di testi digitali, materiali e strumenti critici a cura di Open Knowledge Foundation (editor: Rufus Pollock, Iain Emsley, Jonathan Gray, Colette Sensier, James Harriman-Smith, Jack Belloli, Emma Mustich, Nika Engberg, Adam Green, Arabella Milbank, Lottie Fenby, Rachel Thorpe, Hazel Wilkinson).
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Non si tratta propriamente di un eBook ma di un’intera raccolta di testi e molto altro ancora: il nucleo originario del progetto sono le edizioni digitali delle opere di Shakespeare “annotate” dai curatori e annotabili/integrabili da parte degli stessi utenti. In pratica, si parte dal testo per sviluppare una sorta di ipertesto in progress, in continua evoluzione (secondo quanto dichiarato dai responsabili della OKF) grazie a una serie di “tools for annotating, comparing, searching, and analysing texts – whose code will be open, and encourage reusability in line with the Four Principles of Open Knowledge Development“. Insomma, testi digitali impeccabili, apparato critico dinamico e nessun limite di utilizzo (Creative Commons): un modello da seguire; e un esempio di cosa si può e si dovrebbe fare nell’epoca della riproducibilità digitale con tutto ciò che rappresenta un patrimonio per l’umanità.
[segnalato da: Mario Rotta, febbraio 2011]