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La Biblioteca è morta, viva la Biblioteca
Il titolo di questo post-it è facile e forse anche un po’ scontato. Ma è pertinente: della sorte delle biblioteche nell’epoca della riproducibilità digitale dei libri si parla da parecchio tempo, ma adesso sembra proprio arrivato il momento di accettare un confronto aperto con un futuro che, per quanto non sia più quello di una volta, si è ormai trasformato in piena attualità. Non si tratta di supposizioni: se ne parla infatti in modo approfondito in un recente articolo di Lisa Carlucci Thomas su quanto emerso a ALA 2011 (la conferenza annuale dei bibliotecari americani) a proposito dell’impatto che le nuove tecnologie stanno producendo sull’organizzazione e sui significati delle biblioteche e sulle “direzioni” che esse potranno (o dovranno) imboccare per sopravvivere, rinnovandosi. E sono temi su cui ormai si sta diffondendo anche della letteratura specialistica, come questo eBook di Bradford Lee Eden (More Innovative Redesign and Reorganization of Library Technical Services, distribuito da Amazon) che viene presentato con queste parole: “this book collects international case studies demonstrating ways in which library technical service departments are meeting the challenges of new formats and new work duties in the wake of less money and a decreasing job force. Topics covered include the impact of computers and technology on workflow enhancement, changing staff roles, and communications challenges”. Complessivamente, il dibattito in corso recupera e ripropone temi già noti e soluzioni già esplorate, dall’attenzione verso le tecniche di indicizzazione e le modalità di ricerca delle risorse digitali, al bisogno di lavorare sulle nuove competenze necessarie ai bibliotecari perché possano muoversi agevolmente in questo scenario metamorfico e fluido di inizio millennio. Tuttavia, almeno nel dibattito in corso in ambito nordamericano, stanno prendendo forma anche alcune tendenze in parte inaspettate, che vale la pena osservare. Sono sostanzialmente tre. La prima riguarda la crescente attenzione delle biblioteche per i servizi informativi legati all’ubiquità e alla mobilità: non si tratta semplicemente di rendere il catalogo consultabile attraverso un Tablet o uno SmartPhone, ma di attivare un vero e proprio servizo di consulenza (anche on-demand) orientato alla fidelizzazione (proprio così) degli utenti; in pratica, le biblioteche stanno cercando di recuperare un rapporto privilegiato con gli ex frequentatori abituali (in netto calo) virtualizzando la relazione tra lettori e bibliotecari. Fa probabilmente parte di questa stessa strategia una seconda tendenza, del tutto insolita nella storia delle biblioteche: offrire free-tutoring (leggi: garantire supporto gratuito su contenuti di libri utilizzabili a scopo didattico nell’ambito del recupero scolastico o anche della preparazione universitaria). Una novità decisamente interessante, che si configura forse anche come una risposta plausibile (e intelligente) alla crisi economica in atto. Infine, si percepiscono segnali sistematici di una tendenza che in sé non è certo una novità ma lo rappresenta certamente nel mondo bibliotecario: le biblioteche cominciano a selezionare e proporre eBook gratuitamente scaricabili. Non in prestito, ma direttamente scaricabili. Tutti questi cambiamenti portano allo sviluppo di qualcosa che non somiglia più a nulla di ciò che conoscevamo. E per capirlo basta guardare Live-brary: free downloads, e-tutoring gratuito anche per la formazione professionale (e anche in spagnolo), vetrine di novità recensite, sprazzi di materiale storico digitalizzato, concorsi a premi sulla “parola del giorno” e, come sottotitolo del logo la frase “Redefining Your World”. Sembra la demo di una start-up sui social media: ma in realtà è il sito della rete delle biblioteche pubbliche di una contea dello stato di New York.